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Newsletter Notiziario 208

Gli errori grossolani della debole inchiesta di Milena Gabanelli non devono distogliere la nostra attenzione dall’azione di contrasto, questa si potenzialmente incisiva, che i vari portatori di interessi stanno muovendo contro la Farmacia dei Servizi.


Non deve stupirci il fatto che qualche opinionista di massa spieghi la farmacia di oggi affidandosi a luoghi comuni vecchi di decenni. 

Non deve però nemmeno stupirci il fatto che altri professionisti sanitari muovano critiche ai servizi in farmacia vedendo in esse un elemento di erosione delle loro prerogative, professionali ma anche economiche. 

Ma se nel primo caso non possiamo fare altro che scrivere comunicati di precisazione, possiamo vincere sul secondo fronte solo portando a termine quanto iniziato e al contempo innalzando il livello delle nostre ambizioni.


Mentre sempre più Regioni hanno deliberato a favore della sperimentazione dei servizi in farmacia, assistiamo al fatto che in nessun contesto territoriale è stato speso più del 50% di quanto stanziato. Un fatto preoccupante: l’ottenimento delle sperimentazioni non è un traguardo in sé, ma semplicemente un importante passo in avanti verso un vero altro grande obiettivo.

Non dobbiamo fare l’errore di non sfruttare appieno un’occasione che tutti noi abbiamo costruito con impegno. Le istituzioni devono stimolare maggiormente la diffusione della sperimentazione dei servizi. Le farmacie devono crederci davvero, investendo in formazione e logistica.

Sperimentare significa verificare un’ipotesi. Ma anche scommettere sulle proprie scelte.

Ora è il momento di fare tutto questo. Solo se riusciremo a dimostrare nei fatti che la Farmacia dei Servizi è concretamente capace di contribuire ad una nuova Sanità territoriale più efficace e più efficiente, allora avremo le carte in regola per pretendere una maggiore integrazione dei nostri presidi nel SSN.


Perché è quest’ultimo il nostro vero obiettivo. E’ a questo che dobbiamo ambire attraverso lo strumento operativo dei servizi. In altre parole, la Farmacia dei Servizi diventa una presenza geografica e sanitaria pronta per essere un soggetto formalmente accreditabile al Servizio Sanitario Nazionale.

Una scenario che certamente imporrebbe alle farmacie un innalzamento del loro impegno, ma che al contempo eviterebbe ai servizi di essere visti unicamente come tali (e quindi esposti alla mera negoziazione dei prezzi d’erogazione) e li eleverebbe a componente di un più ampio progetto di sviluppo del settore.


Settore che oggi vive due grandi sofferenze: l’ormai strutturale calo di redditività, la crescente scarsità di farmacisti.

Ebbene, se i servizi daranno maggiore appeal contenutistico alla professione del farmacista, è probabile che i giovani torneranno ad immaginare il loro futuro in questa carriera.

Se i servizi sanitari miglioreranno i bilanci delle farmacie, allora saremo in grado di assicurare ai nostri farmacisti salari migliori. Se la Farmacia dei Servizi sarà un soggetto accreditato al SSN, potremo inquadrare i nostri dipendenti in un contratto non più del commercio, ma delle professioni sanitarie.


La sperimentazione della Farmacia dei Servizi è un’occasione unica per il futuro del nostro settore. Tutti noi sappiamo bene quanto abbiamo meritato questa chance. Quanto impegno politico e scientifico abbiamo profuso per arrivare fino a qui.

Oggi dobbiamo fare il passo successivo: sfruttare al meglio la sperimentazione e produrre risultati che ci facciano meritare il riconoscimento della Farmacia dei Servizi come soggetto pienamente accreditato al SSN. Risultati così solidi da spazzare via una volta per tutte antichi pregiudizi e resistenze di parte.


Luca Pieri

Presidente Assofarm